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"Progetto T.I'.A." è un disco piuttosto sofisticato, ben architettato e prodotto, e con testi di buon livello quasi sempre capaci di aggirare il pericolo costante in certe operazioni: quello di una certa prolissa freddezza, dove si dice troppo e spesso a discapito della musica stessa. Il rock asciutto e dinamico degli Imagin'Aria fuga questo rischio, anche se ha il pregio di avvalersi qui, come nel precedente "Esperia", di consistenti iniezioni di tastiere e synth: il risultato è un progressive ben equilibrato tra i momenti caldi del racconto e quelli più evocativi. Non è un caso forse che i momenti più efficaci, almeno secondo me, siano quelli strumentali: di grande effetto l'apertura di "S. O. Seji", ad esempio, e poi ancora "Il peso della materia", ma soprattutto lo splendido frammento intitolato "Il nostro dolore", davvero intenso pur nella sua brevità, per l'ottima combinazione di basso e pianoforte. Nelle parti cantate la voce di Daniele Perico è abbastanza sensibile da restituire gli stati d'animo mutevoli del protagonista, Ledeo, alla guida della navicella che viaggia nel tempo, anche se non sempre ugualmente efficace in tutti gli episodi. Si tratta di semplici sfumature. Tra gli episodi più riusciti segnalo comunque "Tela bianca", e poi "Il volo di Ledeo", con la scansione rock delle chitarre in primo piano, fino a "Fusione", dove convivono al meglio gli accenti acustici più evocativi con il rock più duro, mentre in un brano come "Nel nero" il quintetto recupera un suono schiettamente metallico di forte impatto, dove si esalta la chitarra solista di Ivan Peasso. In un disco così equilibrato, nel quale si nota l'indubbia maturità di una ricerca musicale piuttosto coerente, lascia interdetti proprio il finale di "Anno zero": un testo fin troppo didascalico e una parte strumentale poco personale chiudono sottotono una sequenza ricca invece di bei momenti. Nonostante questo, "Progetto T.I'.A." è sicuramente una tappa fondamentale per gli Imagin'Aria, giusto punto d'incontro tra una musicalità genuinamente rock e le nuove, legittime ambizioni di una band in costante crescita.

 

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Although clearly influenced by early-era PFM and Banco, Imagine Aria is a modern symphonic progressive outfit with new ideas. The vocals are in that very Italian style, perfectly delivered with an almost operatic sensibility - cementing the link to a style of prog that has always distinguished the band's Italian compatriots.
Progetto T.I.'A. is a concept album with a long, unlikely sci-fi story about global wars and a group that takes off to re-establish humankind on another planet. Even if you bought into the story, you couldn't follow it unless you're able to understand Italian - because all lyrics are sung in that language. 
The ensemble includes two guitars and few keyboards - yielding a slightly hard edge to many sections. Bust listen to the second half of "Fusione" - which is a softer piece, scaled-back with soft vocals, appealing guitar work and a wonderfully emotional classically-influenced melody. Probably the stand-out track. Track 8 is called "Il Grande Piano" and doesn't feature a note of piano work. It's all guitar, sounding a little metallic - and like the rest of the album it's quirky and unconventionally stylish as it turns mellow, then regains a heavier, menacing tone with an interesting dual lead-guitar attack. The next song, "Il peso della materia", is the polar opposite - with a pop-like synth beat, lots of electronica, and a soft, spacey layer of keys floating over the top.
About the only criticism is the end of the last song - which has the album closing - apparently - in mid-phrase. A stronger ending would prompt more replays.
Thanks in part to the underlying concept, Progetto T.I.'A. has great cohesion through its 12 mid-length tracks, yet the variety from song to song will keep your interest throughout.